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4 consigli per sviluppare il tuo franchising all’estero

Arriverà un momento nella tua rete franchising in cui capirai di avere le carte in tavola per fare un passo più lungo.

Immaginiamo che tu abbia consolidato il tuo business in Italia e che le cose ti vadano bene. Perché allora non provare ad affermare il tuo brand anche all’estero, considerando l’amore degli stranieri verso i prodotti made in Italy?

Se pensi di avere un business consolidato, liquidità e di avere una formula che può correre anche al di fuori dei confini, devi allora metterti in moto. Devi sapere, innanzitutto che esistono due modi tecnici per sviluppare una rete di franchising all’estero.

Il primo è affidare l’espansione della tua rete coinvolgendo alcuni franchisor italiani che hai conosciuto all’estero, a una fiera internazionale oppure che sono già parte della tua rete. Questo è un modo che possiamo definire più diretto.

Esiste poi un modo indiretto (e anche più veloce) che consiste nell’affidamento dello sviluppo della tua rete a un Master Franchisee, un soggetto terzo, un’azienda a cui offrirai il diritto di espandere la tua rete su un territorio.


Che tu scelga il percorso A più diretto oppure il percorso B più indiretto, ci sono delle buone pratiche che dovrai seguire in ognuno dei casi, se non vuoi che la tua internazionalizzazione si riveli un flop.

Conosci le variabili di ogni Paese

Lanciare un punto vendita del tuo brand in Francia, in Spagna o in Inghilterra, non è per nulla la stessa cosa. Diversa deve essere la strategia di penetrazione di quel mercato, diversa deve essere la comunicazione che adotti e diversi saranno anche i costi che dovrai accollarti in una prima fase.

Insomma, il tuo lavoro non si limita allo studio e analisi dei mercati nei quali vuoi lanciarti, ma anche nella comprensione delle tante variabili in campo. Le variabili poi ti aiuteranno ad elaborare le strategie giuste per diminuire i problemi in futuro.

Vai a caccia di partner

Se per mercati più vicini alle nostre logiche, seppur con le dovute differenze, penso alla Francia, come alla Spagna, affidarti a un franchisor locale può essere fattibile, per mercati più complessi, come Londra stessa, o ancora i Paesi d’oltreoceano, il mio consiglio è di andare alla ricerca di Master Franchisee che già conoscono quel mercato e che da anni operano già sul territorio. Meglio ancora se hanno lavorato con modelli di business Made in Italy.

Se hai un format food per esempio, puoi comunque continuare a gestire tu la produzione (magari aprendo dei tuoi laboratori sui territori per produrre semilavorati), mentre per le strategie commerciali o legali, un Master Franchisee può sollevarti da tante preoccupazioni.

Il nodo comunicazione

Centralizzare la comunicazione o affidarti a partner locali? Questa è una domanda cruciale. La comunicazione è il perno che ti permetterà di farti conoscere ai consumatori del Paese in cui internazionalizzi, ma anche ad altri imprenditori che potrebbero interessarsi alla tua rete e decidere di investire.

Anche se a te piace tenere sotto controllo quello che comunichi all’esterno, sarà difficile centralizzare la comunicazione poiché tra un Paese e l’altro cambia tutto.

Immagina, per esempio, che con il tuo brand tu abbia puntato molto sull’ironia. È improbabile che una stessa battuta, quando tradotta, faccia ridere allo stesso modo in Italia, in Francia oppure in Inghilterra.

Pertanto, anche se tu hai deciso di fare delle affiliazioni dirette, scegli agenzie di comunicazione del territorio.

La comunicazione, tuttavia, è solo un ambito. Stessa cosa dovrai fare per altri professionisti, pensa ai legali, per esempio. Sceglili sul posto e con grande attenzione ai costi: un legale inglese e uno americano hanno costi diversi. E devi tenerne conto nel tuo business plan.

Vuoi altri consigli per sviluppare la tua rete all’estero? Contatta i professionisti di Sviluppo Franchising: https://www.sviluppofranchising.com/